Per la Giornata della Memoria 2021, Studio Azzurro Produzioni ha realizzato per la Farnesina la versione in documentario del progetto "Testimoni dei testimoni", che riprende per il web l'esperienza della mostra e del percorso sensibile realizzato nel 2019 a Palazzo delle Esposizioni a Roma.
"Il percorso sensibile realizzato a Palazzo delle Esposizioni nel 2019 nasce dall’idea progettuale di alcuni studenti che hanno partecipato al Viaggio della Memoria ad Auschwitz e dalla volontà del Comune di Roma. Generazione Testimoni è il nome che si è dato questo gruppo di giovani molto motivati che, al momento dell’incontro con Studio Azzurro, avevano ipotizzato un percorso esperienziale da proporre al pubblico per sperimentare nuovi linguaggi al fine di risensibilizzare coscienze. Generazione Testimoni nasce per prendersi carico della trasmissione della memoria dei testimoni sopravvissuti ai campi di sterminio, affinché l’espressione "per non dimenticare" non si riduca a una formula di consolazione.
Dopo il primo Viaggio della Memoria, il gruppo decide di ripetere l’esperienza e di affiancare gli anziani Testimoni nel raccontare "quello che è stato". La mostra nata dall’incontro di Studio Azzurro per gli spazi di Palazzo delle Esposizioni, si costituiva di più ambienti installativi al cui centro sono state poste le voci dei Testimoni sopravvissuti e le testimonianze dei giovani, i "Testimoni dei testimoni".
Gli ambienti realizzati hanno costituito per Studio Azzurro un momento di ulteriore riflessione: come raggiungere la sensibilità delle persone che sarebbero entrate in quello spazio? Come non investirle con la scioccante visione del già conosciuto, con il rischio di assecondare l’assuefazione all’orrore? Come "autenticare" nuovamente quelle immagini forse mai realmente "guardate" eppure viste molte e molte volte?
Nel linguaggio sviluppato da Studio Azzurro è frequente il ricorso all’asincronia e all’associazione inattesa tra immagine e suono. In questo lavoro abbiamo sentito la necessità di sospingere al limite questa possibilità, fino a rinunciare completamente alla corrispondenza tra sonoro e visivo. La scelta, avvenuta durante il processo di elaborazione dei documenti e di definizione degli ambienti, ha portato ad alcune sperimentazioni sonore e ad altrettante soluzioni visive che vedevano il visitatore sporgersi su un territorio di incontro ravvicinato ma sempre "mancante" di una parte del messaggio. Proprio quella apparente "mancanza", ha permesso di sviluppare racconti audio, apparizioni fotografiche e sequenze video in una relazione inedita e per questo adatta, crediamo, a restituire la condizione aurorale a quei documenti così intimi necessariamente "esposti" a tutela della memoria.